Partito di Alternativa Comunista

Il No Prodi Day di Bari

Il No Prodi Day di Bari

Costruiamo l'alternativa alle politiche padronali partendo dalle lotte

 

Pasquale Gorgoglione

 

L'8 settembre si è svolta a Bari, davanti alla Fiera del Levante, una giornata di contestazione contro le guerre militari e sociali del governo Prodi.
Mentre il primo ministro, insieme a tutto l'establishment politico ed economico pugliese e nazionale, dava l'avvio alla nuova stagione politica illustrando le linee guida dell'agenda di programma per i prossimi mesi, all'esterno si svolgeva un sit-in di protesta contro i durissimi attacchi ai diritti dei lavoratori e contro le missioni militari dell'imperialismo italiano nel mondo.
L' iniziativa, animata dal PdAC pugliese, con la partecipazione dei Cobas e di alcuni militanti del movimento No War, è stata indetta con l'obiettivo di portar fin dentro i confini della blindatissima zona rossa la voce contraria dei lavoratori, dei precari e dei più deboli, cercando di disturbare con la nostra voce la cerimonia di inaugurazione della Fiera, che è anche la giornata in cui riparte, tradizionalmente, la politica italiana dopo la pausa estiva.
Da segnalare, purtroppo ancora una volta, l'atteggiamento restio di Sinistra Critica che, pur sbandierando le varie "incompatibilità" su singoli temi (guerra, precarietà...), ha reclinato l'invito a costruire un'iniziativa comune di protesta che dichiarasse anche l'incompatibilità a qualsiasi sostegno al governo Prodi.

 

La chiarezza prima di tutto

 

"Io non mi lamento". Questo è quello che il governatore pugliese Vendola, orgogliosamente, rivendicava rivolgendosi a Prodi ed alla borghesia schierata in pompa magna, in uno dei momenti più altisonanti del suo innocuo discorso. Una dichiarazione mai così esplicita di affidabilità e di perfetto adattamento alle politiche antipopolari del centrosinistra. Allo stesso tempo la sintesi emblematica di un discorso che spazza via il campo, se ancora ce n'era bisogno, da ogni illusione sulla possibilità che la partecipazione a governi con i liberali determini uno spostamento a sinistra dell'azione di governo.
La realtà ci informa di una situazione esattamente opposta: mai in Italia si è verificato un attacco così profondo e devastante ai lavoratori e mai come oggi la capacità di penetrazione militare ed economica dell'imperialismo nostrano ha trovato maggior attuazione.
Il No Prodi Day di Bari è stato il primo appuntamento dell'autunno caldo; per portare in piazza la voce di chi si oppone al peggioramento delle condizioni di lavoro, contenuta negli accordi del 20 e del 23 luglio su pensioni e competitività, di chi si oppone alla ingiustizia e alla violenza della guerra imperialista, di chi vuole cacciare i governi padronali.
La costruzione di un'alternativa alle politiche confindustriali di centrodestra e di centrosinistra può solo passare attraverso la chiarezza: solo partendo dall'indipendenza chiara e netta, politica e organizzativa, i lavoratori e i movimenti potranno mettere in campo efficacemente la loro forza e tracciare la via per la costruzione di un'alternativa di potere.
Che ogni sit-in, sciopero, manifestazione, di quest'autunno sia un No Prodi Day!

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