No Tav: 5 Stelle di “lotta” e di governo?
di Stefano Bonomi
Ci
stiamo avviando alle battute finali di questa estate ricca di eventi
particolarmente rilevanti e gravi sia dal punto di vista dell’azione
spudoratamente razzista contro i proletari immigrati che contro il “popolo
italiano” più in generale, dovuta a “negligenze” delle varie istituzioni che si
sono succedute negli anni, “negligenze” che con questo governo hanno raggiunto
l’apice (si veda su tutto il crollo del ponte Morandi a Genova).
Tra
le poche note liete, oltre alcune lotte operaie continuate anche nel periodo
estivo, possiamo sicuramente annoverare la riuscitissima edizione del Festival
Alta Felicità organizzato dal movimento No Tav nella splendida cornice della
contrada ribattezzata “8 dicembre” a Venaus in Val di Susa (al link alta
felicita.org si possono ammirare le immagini dell’evento: gli organizzatori, hanno
sapientemente saputo coniugare lotta senza compromessi, cultura, musica,
rispetto per la natura e ovviamente ottimo cibo, il tutto coinvolgendo migliaia
di giovani e non).
Della
variegata moltitudine di “anime” che compongono la compattezza del movimento No
Tav crediamo sia fondamentale con questo articolo soffermarci su quanto sta
accadendo al Movimento 5 Stelle di Grillo una volta approdato sulle comodissime
poltrone governative in condivisione con la Lega.
In
verità questa “nuova” dinamica, proprio in Val di Susa, ha moltissimi punti in
comune ed una certa continuità, seppur su analisi differenti, con quanto
successo a Rifondazione Comunista una volta approdata agli scranni governativi dai
quali tra le altre cose ha votato i “13 punti“ a sostegno del Governo Prodi,
T.a.v. compreso.
Anche
in questo caso l’anima “grillina” del Movimento ha avuto percentuali bulgare
alle elezioni, e il risultato quale è stato ? Proprio la delegazione grillina
si è resa protagonista di plateali contorsioni per dire che il tracciato deve
essere solo ridiscusso ma fondamentalmente il tratto di T.a.v. Torino-Lione si
deve fare.
La
risposta migliore, a questa pantomima, è arrivata proprio dal Festival Alta
Felicità dove uno dei portavoce (in quota Movimento 5 Stelle) ha ribadito che
la resistenza No Tav non ha governi amici, esattamente come fecero gli
esponenti di sinistra del movimento a suo tempo.
Appendino: emanazione No Tav nelle istituzioni o espressione dei poteri forti?
Per
una generale comprensione di quanto sta accadendo dalle parti della Maddalena e
dintorni, dobbiamo sicuramente fare un rapidissimo excursus, scendendo a valle
e analizzando quanto è accaduto e continua ad accadere da quando la Appendino è
stata eletta sindaco di Torino su fondamentale spinta No Tav.
Senza
particolari voli pindarici si può tranquillamente evidenziare che a distanza di
pochissimi giorni dalla sua elezione la stessa sindaca ha affermato
candidamente che sicuramente lei parteggia per il variegato “fronte del No”
però, in quanto istituzione, deve attenersi ai vincoli di mandato territoriali
e nazionali.
Da
qui è cominciato un quotidiano e sempre più radicale attacco agli strati
popolari della comunità torinese in nome della legalità sgomberando studentati
occupati, centri sociali, e occupazioni a scopo abitativo solo per fare alcuni
recentissimi esempi.
Negli
ultimi mesi la giunta torinese, non sazia dello scempio perpetrato con Torino
2006 (di cui si stanno pagando ancora oggi le conseguenze a livello locale e
non solo), ha avuto la “brillantissima” idea di proporre la candidatura di
Torino per l’edizione 2026 delle Olimpiadi invernali (segnaliamo qui la pagina
facebook per seguire le attività degli oppositori a questa ulteriore ferita che
i “padroni del vapore” tentano di infliggere alla popolazione: CONO –
Coordinamento No Olimpiadi).
Questi
dati, riassunti brevissimamente, aggiunti alla svendita della mobilitazione No
Tav 3 valico, possono dare un feed back chiaro di quanto i grillini, siano
sempre stati lontani dalle istanze “popolari” e di cosa rappresentino
effettivamente “agli occhi” dei padroni anche e soprattutto in chiave
governativa, come l’esperienza di Torino e Roma hanno evidenziato.
Movimento 5 Stelle: non una soluzione ma parte integrante del problema
Il
movimento resistente della Val di Susa, nella sua pluridecennale esperienza, ha
saputo caparbiamente tutelarsi da chi ha tentato a vario titolo di spuntarne le
radicalità e ridurre il tutto ad un mero piano istituzionale. Accogliamo in
maniera oltremodo positiva che, in discrete parti del movimento, la
disillusione nei confronti dei “5 Stelle di governo” si sta trasformando in
malcontento a sostegno ulteriore della lotta valsusina abbandonando ogni residuato
di ambiguità.
Auspichiamo
che tutto il movimento No Tav approfondisca il collegamento con il movimento
antirazzista e contro il governo Salvini/Di Maio nella prospettiva della
costruzione dell’unica soluzione concreta capace di impedire anche la
realizzazione del T.a.v. ovvero l’unità delle lotte degli oppressi per
abbattere il sistema criminale degli oppressori.
Comprendiamo
altresì il disorientamento degli attivisti di base che hanno vissuto il M5s
come illusoria alternativa al monopolio Renzusconi; come militanti di
Alternativa Comunista, sezione italiana della Lega Internazionale dei Lavoratori,
attivi nella maggior parte delle lotte del proletariato, chiediamo di
abbandonare ogni residua fiducia nei pagliacci di corte e proponiamo un
percorso di dialogo e mobilitazione per la costruzione dell’organizzazione
internazionale dei lavoratori capace di mettere realmente in discussione ogni
istituzione padronale a livello nazionale ed internazionale.