Nei giorni 9 e 10 luglio si è riunito il
Congresso straordinario di Corrente Rossa (Corriente Roja) (1), nel pieno di un
cambio di fase politica, tra l'irruzione del 15M e del 19J [le mobilitazioni di
massa in Spagna del 15 maggio, gli Indignados, e le manifestazioni del 19
giugno, ndt], la lotta delle masse popolari greche e l'approfondirsi della crisi
europea, e nel mezzo delle rivoluzioni che scuotono il Medio Oriente e il Nord
Africa.
La crisi della Spagna è parte della crisi
europea, segnata dal processo di saccheggio e bancarotta dei cosiddetti Paesi
periferici, nel quadro di una profonda crisi mondiale del capitalismo
comparabile solo con la Grande Depressione degli anni Trenta del secolo scorso.
"In realtà siamo entrati in una situazione sconosciuta anche ai più anziani
militanti, caratterizzata da una onda depressiva di lunga durata, marcata da
grandi scontri di classe, rivoluzioni, controrivoluzioni e modifiche nelle
relazioni internazionali" così recita il documento politico approvato dal
Congresso straordinario.
Sotto lo slogan "Davanti alle nuove sfide,
più che mai costruire Corrente Rossa", ai delegati di tutto lo Stato, in
rappresentanza di più dell'80% dei militanti presenti al V Congresso (2), si
sono uniti invitati e osservatori, tra cui una delegazione di attivisti siriani,
e poi compagni del sindacalismo di base di ogni parte del Paese. Significativa
la partecipazione di compagni giovani, tanto per il numero come per la qualità
degli interventi.
Nei due giorni del Congresso straordinario,
delegati, invitati e osservatori hanno affrontato un impegnativo ordine del
giorno che prevedeva i seguenti punti: situazione internazionale e rivoluzioni
in Medio Oriente e Nord Africa; nuova situazione politica e compiti di Corrente
Rossa; emendamenti al documento organizzativo; stato organizzativo di Corrente
Rossa; risoluzioni sulla formazione e le finanze del partito.
In relazione alle rivoluzioni arabe,
l'incontro ha ratificato la posizione già espressa da CR di appoggio alle
medesime e di contrapposizione all'intervento imperialista.
Per quanto
riguarda la situazione politica, si è analizzata la nuova fase in cui siamo
entrati, discutendo una proposta operaia e socialista per uscire dalla crisi,
con un programma che prevede la caduta del regime monarchico bipartitista
spagnolo, cioè "ciò che chiamano democrazia e non lo è", nella battaglia per un
piano di riscatto dei lavoratori e delle masse popolari, in difesa del posto di
lavoro, del salario, dei servizi pubblici e sociali, rivendicando il mancato
pagamento del debito e l'esproprio delle banche. E ancora: contro la Ue,
l'Europa imperialista, difendendo una Europa dei lavoratori e delle masse
popolari e la lotta per gli Stati Uniti socialisti d'Europa.
Si è trattato, senza dubbio, di un congresso
vincente. Ha dimostrato che Corrente Rossa si è rafforzata con l'intervento nei
processi di mobilitazione di massa del 15 maggio e del 19 giugno e con la sua
battaglia in solidarietà con le rivoluzioni del Nord Africa e del Medio Oriente
contro le dittature e contro l'intervento imperialista.
La sfida che deve affrontare ora Corrente
Rossa è quella di costruirsi come una organizzazione rivoluzionaria in una
situazione sociale convulsa, in cui la catastrofe economica in cui siamo immersi
non lascia spazio per mezze misure, mentre la crisi del regime trascina i
partiti borghesi e le burocrazie sindacali.
Questa nuova fase pone grandi
compiti a Corrente Rossa, che è pienamente cosciente che dalla attuale crisi
potrà emergere una soluzione positiva e strategica per i lavoratori e le masse
popolari solo se si costruirà una organizzazione rivoluzionaria che ponga nel
movimento delle masse e insieme ad esso la prospettiva socialista e
rivoluzionaria che è necessaria per vincere. Gli obiettivi che Corrente Rossa ha
davanti a sé nella sua costruzione sono molto grandi e il Congresso
straordinario ha saputo affrontarli con fermezza, entusiasmo e
audacia.
Oggi più che mai: costruiamo Corrente
Rossa!
(traduzione dallo spagnolo di
Francesco Ricci)
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Note del
traduttore
(1) Di
Corrente Rossa, fin dalla sua fondazione, hanno fatto parte anche i militanti
spagnoli della Lit-Quarta Internazionale. Fino a qualche mese fa organizzati in
un partito (Prt-Ir) che è stato di recente sciolto in quanto tale (i militanti
rimangono affiliati alla Lit) per meglio contribuire ai prossimi passi
nella costruzione di Corrente Rossa come partito rivoluzionario.
(2) Il rapporto percentuale tra il
congresso straordinario e il precedente congresso ordinario evidenzia
l'entità ridotta della recente scissione da Corrente Rossa dell'ala guidata da
Nines Maestro, fino a pochi mesi fa la principale figura pubblica di CR, uscita
da Corrente Rossa dopo aver inutilmente tentato di imporre all'organizzazione
posizioni di sostegno a Gheddafi e ad Assad (Siria) contro le rivoluzioni delle
masse popolari arabe. Per intenderci, si tratta delle identiche posizioni
(contro le quali abbiamo polemizzato in vari articoli pubblicati sul nostro sito
e sul nostro giornale) sostenute in Italia da alcune micro-sette neostaliniste:
nella forma più esplicita sicuramente dalla Rete dei Comunisti di Sergio Cararo
e Pierpaolo Leonardi (che è anche tra i principali dirigenti del sindacato
Usb).