Partito di Alternativa Comunista

DALLA PARTE DEL POPOLO PALESTINESE

Sabato 10 manifestazione a Torino
DALLA PARTE DEL POPOLO PALESTINESE
il volantino di Alternativa Comunista
 
 
Quest’anno, a 60 anni dal 1948, si commemora l’inizio della Nabka, cioè della cacciata dei palestinesi dalle loro terre e del loro sistematico sterminio, che prosegue indisturbato a tutt’oggi.
 
I rappresentanti borghesi all’interno della Fiera del Libro di Torino festeggiano esattamente questo: l’occupazione di un territorio da parte degli israeliani, i quali hanno portato sangue, fame e disperazione nelle centinaia di migliaia di famiglie che da secoli abitavano quei luoghi. Eppure tutti i politici, da destra a sinistra, difendono Israele al punto che il nuovo presidente della Camera Gianfranco Fini è arrivato a dire che contestare Israele è più grave dell’uccisione di un ragazzo da parte dei naziskin. E’ vero, in questo sistema contestare l’avamposto degli interessi occidentali in Medio Oriente è ben più grave di una vita umana… o di milioni di vite.
Ci viene persino impedito di manifestare il nostro dissenso e come sempre veniamo tacciati di antisemitismo, ma noi continuiamo a difendere il popolo palestinese e ribadiamo orgogliosamente il nostro antisionismo, che è cosa ben diversa dall’antisemitismo.
Non vogliamo infatti negare agli ebrei il diritto di vivere dove desiderano e di avere tutti i diritti di cittadinanza, così come dovrebbe essere del resto per qualsiasi immigrato, ma non si può concepire, anche a distanza di tempo, che un popolo possa creare uno Stato confessionale in un territorio già abitato, sterminando gli autoctoni del luogo.
Da 60 anni milioni di palestinesi vivono nei campi profughi e nessun “accordo” prevede il loro rientro, quelli che vivono in Palestina subiscono soprusi di ogni genere e convivono da anni con la paura dell’embargo, dei bombardamenti e dei rastrellamenti dell’esercito israeliano.
La nascita di Israele è giustificata dall’Occidente come un risarcimento delle sofferenze subite durante l’Olocausto, eppure per tutte le altre vittime non vi è alcun riconoscimento, neanche uno straccio di commemorazione. Questo perché in realtà il capitalismo non ha interessi umanitari ma soltanto interessi economici. Israele serve per controllare una zona strategica altrimenti fuori dall’orbita occidentale. Non ci sono diritti umani che tengano, le potenze imperialiste, con l’avallo del loro comitato internazionale, l’Onu, difendono il diritto dei sionisti ad avere il loro Stato confessionale, ma nessuno difende il diritto dei palestinesi a vivere in pace nelle loro terre.
La proposta di “due popoli due Stati” avanzata da larga parte della sinistra borghese non è realistica, Israele e gli altri paesi occidentali non daranno mai ai palestinesi il diritto ad avere un proprio Stato indipendente facendo rientrare i milioni di profughi cacciati nel 1948. L’unica soluzione è che i lavoratori arabi e israeliani si uniscano per ottenere il loro sacrosanto diritto a vivere in pace.
 
Un unico Stato palestinese che dia pieno diritto di cittadinanza alla minoranza ebraica
Questo l’unico scenario possibile, anche se per ottenerlo non ci si può appellare ai governi borghesi arabi o israeliani ma soltanto alle masse popolari, logorate da 60 anni di conflitto.
Siamo consapevoli che al momento non esista un partito rivoluzionario capace di guidare le masse popolari in questa direzione. Come comunisti rivoluzionari abbiamo il dovere di appoggiare militarmente ogni forma di resistenza all’occupazione, sebbene guidata da gruppi religiosi come Hamas, mantenendo piena autonomia politica perché nessuna direzione confessionale o borghese potrà mai portare il popolo palestinese alla vittoria. Contemporaneamente è necessario e urgente lavorare alla rifondazione di una internazionale comunista, la Quarta Internazionale, perché la questione palestinese è un problema mondiale. Ogni sconfitta di Israele è una sconfitta per l’intero sistema imperialista e quindi una vittoria per le masse oppresse di tutto il mondo.
Manifestiamo tutto il nostro dissenso nei confronti dei “festeggiamenti” che si tengono alla Fiera del Libro in onore di Israele.
 
INTIFADA FINO ALLA VITTORIA!
 
 
* Per la sconfitta del sionismo e dell'imperialismo!
 
* Per la mobilitazione delle masse arabe contro Israele e l'imperialismo!
 
* Per l'abbattimento dello Stato sionista d'Israele; per i pieni diritti democratici del popolo ebraico in Palestina come minoranza nazionale, nel quadro dell'unità del Medio Oriente!
 
* Per una Palestina libera, laica e socialista nel quadro di una unità araba e socialista!
 
* Per una federazione socialista del Medio Oriente!

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