Partito di Alternativa Comunista

La riforma sanitaria di Obama Altro fumo negli occhi dei lavoratori

La riforma sanitaria di Obama
Altro fumo negli occhi dei lavoratori


di Enrica Franco
Il giorno della vigilia di Natale il Senato statunitense ha approvato, dopo una lunga trattativa, il testo della riforma sanitaria con sessanta voti favorevoli e trentanove contrari. 

obama2010 

Il testo giunto dalla Camera dei Rappresentanti è stato però ampiamente modificato, non è quindi detta l'ultima parola perché, per essere approvato in via definitiva e trasformarsi in legge, bisognerà trovare una difficile armonizzazione tra i due testi. Già nel 1993 il governo democratico di Bill Clinton tentò, fallendo miseramente, di riformare il sistema sanitario federale.
 
Dalla padella...
L'accesso alla cure mediche per i lavoratori statunitensi è un'emergenza sociale, un problema già cocente da tempo che si è ovviamente accentuato a causa della crisi economica degli ultimi anni. Una larga fetta di proletari, ma anche di appartenenti alla classe media, non riesce a far fronte alle cure mediche, ma non rientra nemmeno in Medicaid, il programma di agevolazioni per i poveri.
Medicaid è un programma dai limiti enormi, ben lontano dall'assicurare una copertura totale dei bisogni sanitari: attualmente copre soltanto le cure mediche di emergenza e alcune spese come quelle dentistiche, le radiografie, i trattamenti in cliniche psichiatriche, alcune medicine e attrezzature di vario genere. Non è semplice rientrare nel programma, non basta il requisito della povertà, bisogna essere in condizioni di particolare disagio e, secondo le leggi statali in vigore, il paziente può essere comunque costretto a pagare parte delle spese. Il testo della riforma prevede un'estensione degli aventi diritto a Medicaid, concomitante però con un taglio dei contributi federali.
L'altro programma federale è Medicare: fu creato da Lyndon Johnson nel 1965 per garantire la copertura per le spese mediche degli anziani, dai 65 anni in su. Alcuni senatori democratici hanno tentato durante la discussione su questa riforma di estendere il programma agli over 55, ma anche questa richiesta è stata affossata.
 
...alla brace...
L'unico dato per ora certo è che Medicare subirà un taglio di 500 miliardi. I costi della riforma ricadranno infatti interamente sui lavoratori attraverso un poderoso aumento di tasse, contributi e attraverso importanti tagli alle agevolazioni pubbliche. L'allargamento della copertura è utilizzato come giustificazione per l'aumento delle tasse e, seguendo il solito ritornello del “taglio agli sprechi”, Obama ha già dichiarato che i programmi Medicare e Medicaid verranno ridimensionati a favore del nuovo piano di sussidi per chi stipula un'assicurazione privata. Esattamente per questo motivo moltissimi statunitensi sono contrari a questa riforma, non certo perchè siano folli sostenitori di una sanità privata e irraggiungibile.
La riforma impone, con poche eccezioni, l’obbligo per ogni cittadino residente di disporre di un’assicurazione sanitaria attraverso i piani offerti dalle assicurazioni private, dai datori di lavoro o dallo Stato, per i pochi beneficiari che ne possono usufruire. Ciò di fatto equivale a una manna dal cielo per assicurazioni e imprenditori e a un'ennesima batosta per i lavoratori che si vedranno costretti a stipulare un'assicurazione sanitaria pur non potendosela permettere.
Nel testo approvato al Senato è sparita anche la famosa public option, il piano pubblico di assicurazione sanitaria gestito direttamente dal Ministero della Sanità. Al suo posto, i senatori democratici si sono limitati a prevedere un'agenzia federale di controllo e l’introduzione di un macchinoso sistema di norme, incentivi e sussidi.
Il testo ha anche norme simboliche e propagandistiche come l’introduzione di un tetto ai profitti delle compagnie assicurative, con l’obbligo di reinvestire in cure sanitarie almeno l’80-85% dei premi versati e il divieto di negare la copertura a persone malate, di applicare per la stessa ragione tariffe più elevate o di rescindere la polizza qualora l’assicurato si ammalasse o divenisse disabile. Di fatto la riforma non modifica nulla di importante: il sistema delle assicurazioni private non viene smantellato, ma anzi rafforzato, il problema delle spese a totale carico dei cittadini non viene nemmeno affrontato e, nonostante l'inserimento dell'assicurazione obbligatoria, si stima che nel 2019 almeno 23 milioni di persone rimarranno ancora privi di una copertura sanitaria.
Il problema dei lavoratori resta dunque l'accesso alle cure con in più l'aggravio del dover affrontare l'onere di un'assicurazione obbligatoria, ma i deputati cattolici hanno ben altre battaglie da combattere e hanno approfittato della riforma per far passare l'ennesima norma anti-abortista. Alla Camera è passato un emendamento che esclude le interruzioni di gravidanza dalle assicurazioni ottenute con i sussidi, o nell'ambito della public option. Al Senato è passata invece una linea più moderata, in cui si prevede che siano gli stati federali a decidere se rimborsare o meno le spese assicurative per l'aborto, ma la Conferenza episcopale statunitense ha definito il compromesso votato dal Senato "moralmente inaccettabile", aprendo uno scenario di opposizione oltranzista alla riforma nel caso non venisse reinserita la norma votata alla Camera.
Ora rimane da vedere se si troverà la quadratura del cerchio, ma sicuramente il periodo di crisi economica attraversato dagli Usa e dal mondo intero è propizio per far passare riforme che i capitalisti spacciano come storiche mentre sono solo fumo negli occhi dei lavoratori.
 
Per una sanità pubblica, per tutti e gratuita!
Le battaglie per una sanità pubblica e per tutti negli Usa sono rare ma non inesistenti, ci sono gruppi di avanguardia che da tempo si battono per questo, la maggior parte dei lavoratori però lo ritiene ancora un sogno inattuabile. Senza la guida di un partito comunista rivoluzionario e con un proletariato fortemente disorganizzato ogni richiesta anche minima è destinata al fallimento, ma i tempi stanno maturando perché anche negli Usa i lavoratori si organizzino e pretendano che le conoscenze mediche e scientifiche siano messe a disposizione di tutti. Il proletariato raggiungerà presto la consapevolezza che una sanità realmente universale potrà essere attuata soltanto in una società socialista ed è in quella direzione che dovrà volgere lo sguardo per un futuro nel quale ognuno avrà diritto alle cure di cui ha bisogno.

 

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