Sanatoria
immigrati
L'ennesima
rapina del governo
Intervista a
Moustapha Wagne
a cura della redazione
web

La sanatoria 2012,
rivolta agli immigrati residenti in Italia almeno dal 31 dicembre 2011 e la cui
domanda dovrà essere presentata tra il 15 settembre e il 15 ottobre, è stata
annunciata dal governo Monti come un’occasione per i lavoratori immigrati
irregolari di liberarsi dall’angoscia e dalla precarietà del lavoro “nero”, una
sorta d’azione tesa a ripristinare la giustizia sociale nel nostro Paese che,
inasprendo le pene per gli sfruttatori, possa spazzare via la piaga del
caporalato e del lavoro irregolare. In una società, come l’attuale, che produce
ingiustizia sociale, sfruttamento e clandestinità, periodicamente i vari governi
sono costretti ad approvare sanatorie, sia per incassare soldi e sia per evitare
che le contraddizioni legate alla clandestinità possano esplodere. Non a caso
dal 1998, anno d’entrata in vigore della legge “Turco Napolitano” (che ha
istituito, per la prima volta le strutture chiamate “C.p.t” Centro di permanenza
temporanea poi diventate, con la legge “Bossi-Fini”, C.i.e Centro di espulsione
ed identificazione, in pratica le carceri per innocenti), di sanatorie ce ne
sono state ben quattro.
Intervistiamo, su questa sanatoria 2012, Moustapha Wagne, Responsabile nazionale Cub Immigrazione e dirigente del Pdac.
Perché il governo ha approvato questa nuova sanatoria?
Intervistiamo, su questa sanatoria 2012, Moustapha Wagne, Responsabile nazionale Cub Immigrazione e dirigente del Pdac.
Perché il governo ha approvato questa nuova sanatoria?
Per sanare i conti pubblici dello Stato:
hanno fatto una previsione di poter raccogliere circa tre miliardi e mezzo.
Questa sanatoria ha l’obiettivo di sanare i conti dello Stato ma non certo la
vita dei lavoratori immigrati. Come dichiarato dal Ministro Andrea Riccardi, il
20 settembre scorso alla Camera, “per ogni pratica è necessario versare la somma
di 1.000 euro per le coperture delle spese dello Stato e delle amministrazioni”
e sempre lo stesso Ministro ha ammesso che “è stato calcolato che il datore di
lavoro dovrà versare dai 4.300 ai 14 mila euro”.
Questa è ancora peggio delle altre, è la più brutta sanatoria approvata fino ad oggi in Italia. Contiene molti elementi contradditori e d’ingiustizia ma, soprattutto, si tratta di una rapina nei confronti dei lavoratori immigrati. E’ una sanatoria costosa e i costi proibitivi, che poi nella realtà d’ogni sanatoria sono sostenuti nella stragrande maggioranza dei casi dai lavoratori stessi invece che dai padroni come previsto dalla legge, stanno azzerando la possibilità di uscire dall’irregolarità a migliaia di persone. Porto l’esempio di un artigiano con due lavoratori “in nero” da regolarizzare, è successo che quest’artigiano ha deciso di rinunciare alla regolarizzazione dei lavoratori per l’alto costo che dovrebbe sostenere e ha mandato via i lavoratori.
Questa è ancora peggio delle altre, è la più brutta sanatoria approvata fino ad oggi in Italia. Contiene molti elementi contradditori e d’ingiustizia ma, soprattutto, si tratta di una rapina nei confronti dei lavoratori immigrati. E’ una sanatoria costosa e i costi proibitivi, che poi nella realtà d’ogni sanatoria sono sostenuti nella stragrande maggioranza dei casi dai lavoratori stessi invece che dai padroni come previsto dalla legge, stanno azzerando la possibilità di uscire dall’irregolarità a migliaia di persone. Porto l’esempio di un artigiano con due lavoratori “in nero” da regolarizzare, è successo che quest’artigiano ha deciso di rinunciare alla regolarizzazione dei lavoratori per l’alto costo che dovrebbe sostenere e ha mandato via i lavoratori.
Sembra che le domande
finora presentate siano soprattutto per colf e badanti e poche per gli operai,
come valuti questo dato?
Il costo varia secondo le categorie, la
regolarizzazione di un operaio edile, ad esempio, è molto costosa. Si parla
anche di 10.000 o 14.000 euro. Se il padrone afferma che non ha soldi, il
lavoratore non ha nessun strumento per essere regolarizzato. La sanatoria è
fatta in base alla normativa europea ma la normativa europea è vaga e non
tutela, inoltre, i lavoratori che denunciano. Le regole non sono chiare, l’unica
cosa chiara è che ci vogliono tanti soldi. E’ risaputo che solitamente sono i
lavoratori che chiedono di essere regolarizzati e, affinché questo avvenga, si
pagano le sanatorie da soli. Con la crisi attuale, però, questo è più difficile
e questa volta, diversamente dalle altre volte, non è previsto che un lavoratore
chieda la regolarizzazione come lavoratore autonomo. Anche la prova di essere in
Italia deve essere dichiarata da un ente pubblico, l’immigrato deve dimostrare
d’essere presente in Italia almeno dal 31 dicembre 2011. La dimostrazione del
requisito può essere fatta presentando il visto d’ingresso sul passaporto ma nel
caso il lavoratore sia entrato clandestinamente il decreto prevede che tale
prova deve necessariamente provenire da “organismi pubblici”. Non sono accettate
le ricevute rilasciate in occasione dell’invio di denaro all’estero mediante i
money transfer, le fatture commerciali, e quant’altro non sia proveniente da
“organismi pubblici”. E’ chiaro che un clandestino che vive in condizioni
d’emarginazione e paura non si avvicina ad un ente pubblico e quindi non riesce
a dimostrare nulla.
Qualche giorno fa il
ministero ha dichiarato che la maggior parte delle domande finora arrivate
provengono da privati, seguiti da associazioni e consulenti del lavoro. Che tipo
di guadagno c’è per le associazioni, sindacati o consulenti del lavoro che
svolgono queste pratiche?
I patronati che hanno firmato la convenzione
non devono chiedere un soldo. Le associazioni di categoria possono chiedere una
quota per il servizio. Chi ha sottoscritto la convenzione con il Ministero dell’
Interno non può chiedere soldi. Temo soprattutto la speculazione delle
cooperative, questo è il momento d’oro perché possano mangiarci sopra. Succede
che anche cooperative che non sono affidabili potranno sanare gli immigrati,
anche una decina d’immigrati o più, e poi sparire, Questo è già successo nel
2009, hanno fatto soldi e truffe con documentazioni false a danno degli
immigrati e sono ancora tranquilli. I truffatori sono in piazza e
ingrassano sulle difficoltà dell’immigrato.
Che posizione pensi
debbano avere le organizzazioni politiche e sindacali che si battono per la
difesa dei diritti dei lavoratori immigrati rispetto a questa
sanatoria?
E’ necessario fare una denuncia ad alta voce
contro il governo perché è una sanatoria vergognosa, facilitano i truffatori con
la complicità dei sindacati concertativi che non dicono nulla. Come responsabile
Cub Immigrazione lancio un appello e affermo che noi siamo pronti a fare uno
sciopero contro questa sanatoria.
Purtroppo sappiamo che se saranno sanate, ad esempio, 100.000 persone ci sarà un grande guadagno di Cgil-Cisl-Uil e Acli tramite le Poste perché ai tempi del governo Prodi hanno firmato un’Intesa con il Ministero dell’Interno e le Poste. Stanno zitti perché questa sanatoria, oltre che il governo, farà guadagnare anche loro. Questo ci fa ricordare che il governo Monti ha fatto la riforma sulle pensioni senza sciopero, ora passa questa sanatoria senza protesta.
Bisogna denunciare, battersi nelle piazze. Gli immigrati sono consapevoli del fatto che questa è una presa in giro. Noi abbiamo il dovere di alzarci e organizzare manifestazioni davanti le Prefetture, ma questo non è sufficiente, è necessario uno sciopero contro la sanatoria.
Purtroppo sappiamo che se saranno sanate, ad esempio, 100.000 persone ci sarà un grande guadagno di Cgil-Cisl-Uil e Acli tramite le Poste perché ai tempi del governo Prodi hanno firmato un’Intesa con il Ministero dell’Interno e le Poste. Stanno zitti perché questa sanatoria, oltre che il governo, farà guadagnare anche loro. Questo ci fa ricordare che il governo Monti ha fatto la riforma sulle pensioni senza sciopero, ora passa questa sanatoria senza protesta.
Bisogna denunciare, battersi nelle piazze. Gli immigrati sono consapevoli del fatto che questa è una presa in giro. Noi abbiamo il dovere di alzarci e organizzare manifestazioni davanti le Prefetture, ma questo non è sufficiente, è necessario uno sciopero contro la sanatoria.