Partito di Alternativa Comunista

Giù le mani dal 25 aprile!

Giù le mani dal 25 aprile!

 

 

Volantino del Pdac

 

 

Ad ottant’anni dalla liberazione dal fascismo è necessario fare chiarezza. Anzitutto, denunciamo il governo Meloni, guidato da un partito, Fratelli d’Italia, erede del Msi, a sua volta fondato da ex esponenti del regime fascista di Mussolini. Qualsiasi parola di commemorazione del 25 aprile da parte di esponenti di questo governo è ipocrisia. Dobbiamo cacciare questo governo di estrema destra!
Al contempo, la sinistra parlamentare borghese, Pd in testa, strumentalizza l’antifascismo al solo fine di tornare al governo per amministrare gli affari di quei grandi gruppi capitalistici che si sono arricchiti durante il regime fascista. È vergognoso che sedicenti «antifascisti», da Calenda a Renzi, dalla Schlein a Repubblica, si richiamino alla Resistenza per giustificare le politiche di riarmo dell’Unione europea: i partigiani si rivoltano nella tomba.
Non sono credibili come paladini della lotta al fascismo nemmeno dirigenti di partiti come M5s e Avs che, quando sono stati al governo (si pensi ai governi Conte o Draghi), hanno attuato le stesse politiche razziste, antioperaie e repressive di Fratelli d’Italia e della Lega. Il decreto sicurezza appena approvato dal governo è stato inaugurato dai decreti Salvini varati quando Conte era presidente del Consiglio. Quello stesso Conte che oggi si presenta come un sostenitore di politiche di pace, ma che da capo del governo ha aumentato le spese militari. Tutte queste forze politiche, infine, non mettono in discussione l’esistenza dell’entità coloniale sionista in Palestina.
Non sono da meno i Partiti della sinistra riformista come Rifondazione Comunista, che, pur opponendosi al riarmo europeo e manifestando per la Palestina, mirano a ritornare al governo per gestire in Italia le politiche dell’Ue, spese militari incluse. Riconoscono l’esistenza di Israele attraverso la formula ipocrita dei Due Stati, che implicitamente esclude il ritorno di milioni di profughi palestinesi, dando per scontata l’occupazione coloniale iniziata nel 1948.
Tutti i Partiti riformisti rievocano le gesta del Partito comunista italiano sotto la guida di Togliatti, che, su ordine di Stalin, disarmò l’eroica Resistenza tradendola. Il Pci stalinista fu strumento della collaborazione di classe che consentì ai padroni di tornare a controllare le fabbriche dalle quali i partigiani in armi li avevano cacciati.
Per noi l’antifascismo non è una medaglia da mettersi al petto ogni 25 Aprile, fianco a fianco con chi sfrutta, opprime i lavoratori e difende lo Stato razzista di Israele. Noi vogliamo ricordare il vero significato del 25 aprile: quello di una lotta iniziata nelle fabbriche di Milano, Torino, Genova nella primavera del 1943 e che, nell’aprile di due anni dopo, non voleva limitarsi a farla finita con Mussolini e soci ma anche con quelle famiglie della borghesia italiana, Agnelli in testa, che avevano sostenuto il regime per un ventennio.
L’antifascismo e l’antisionismo o sono di classe o non sono. Per questo noi lottiamo contro il capitalismo, per farla finita una volta per tutte con un sistema che, in nome del profitto, riduce alla miseria milioni di persone, alimenta le guerre e sta creando le condizioni perché la barbarie fascista possa ripresentarsi, come oggi sta accadendo in Palestina attraverso la pulizia etnica di un intero popolo. Solo abbattendo il capitalismo si potrà ottenere una pace reale e duratura.
La Lit-Quarta Internazionale, di cui il Pdac è sezione italiana, sostiene che il vero antifascismo è anticapitalismo e che per rendere finalmente la Palestina libera bisogna smantellare lo Stato coloniale di Israele.

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