Sudafrica
SCIOPERO AD OLTRANZA
PER L'AUMENTO
DEI SALARI
di Riccardo Bocchese
E’ sciopero ad oltranza in Sudafrica. Venerdì 20 agosto è
stato il terzo giorno consecutivo di sciopero indetto dai sindacati del settore
pubblico. Alla protesta hanno aderito un milione e 300 mila lavoratori, che
rivendicano salari più alti.

di Riccardo Bocchese
E’ sciopero ad oltranza in Sudafrica. Venerdì 20 agosto è
stato il terzo giorno consecutivo di sciopero indetto dai sindacati del settore
pubblico. Alla protesta hanno aderito un milione e 300 mila lavoratori, che
rivendicano salari più alti.
I sindacati chiedono un aumento dell’8,6% degli
stipendi e un’indennità abitativa di 137 dollari. Il ministro della funzione
pubblica, Richard Baloyi, giovedì ha mandato la polizia a sparare pallini di
gomma e acqua con i cannoni per disperdere la folla. E da venerdì 20 agosto il
governo ha mobilitato l’esercito per evitare nuovi blocchi intorno agli ospedali
e alle scuole che sono stati i principali obiettivi dei manifestanti.
Allo sciopero hanno partecipato oltre agli insegnanti,
poliziotti, infermieri, guardie di frontiera. I sindacati affermano che si è
solo all’inizio di una stagione di protesta. Lo sciopero ha portato alla
chiusura delle scuole e al blocco delle entrate di diversi ospedali. Gli
insegnanti, con indosso la maglietta rossa del loro sindacato, resistono alle
cariche della polizia lanciando pietre e mattoncini.
''Lo sciopero e' a tempo
indeterminato. Si andrà avanti fino a quando non ci sarà un miglioramento, fino
a quando il governo non accettera' le nostre richieste'', ha detto Fikile
Majola, segretario generale dell'Allied Workers Union, uno dei principali
sindacati del Paese.
Il "mese di grazia" che ha vissuto il Sudafrica durante il
Mondiale di calcio è ormai un lontano ricordo, e torna puntuale il malcontento
sociale in uno Stato con il 43 per cento della popolazione che vive al di sotto
della soglia di povertà. E la protesta sta già allargandosi al settore privato e
si sta generalizzando.
Giovedì si sono astenuti dal lavoro anche 700 mila
metalmeccanici. Tutti reclamano un adeguato aumento di stipendio, con le
trattative per il rinnovo del contratto di lavoro che sono
arenate.
“Chiediamo un aumento del 15 per cento – dice il sindacalista
metalmeccanico Karl Cloete -, che i lavoratori siano pagati puntualmente e che
siano messi fuori legge gli intermediari del lavoro temporaneo, un fenomeno
contrario al principio di un’occupazione dignitosa”.
Ed ecco che i primi risultati della lotta cominciano ad
arrivare e a farsi sentire anche fuori dai confini del Sudafrica. Venerdì in
tarda serata un’agenzia, Agi News On, ha comunicato che la General Motors è
stata costretta ad alzare gli stipendi 2010 del 10% ai propri dipendenti in
Sudafrica. La decisione, la stessa adottata da Toyota nel Paese, arriva dopo
otto giorni di sciopero indetto dal sindacato che rappresenta 31 mila dipedenti
nel settore auto sudafricano. E per il prossimo 2012 e' atteso un altro
incremento del 9% delle buste paga.
Un primo segnale positivo; importante per tutti i dipendenti
pubblici e dei settori privati che stanno ancora lottando e l’ennesima
dimostrazione che solo la lotta ad oltranza paga.