Partito di Alternativa Comunista

Verso il IX Congresso mondiale della Lit- Quarta Internazionale

Verso il IX Congresso mondiale della Lit- Quarta Internazionale

IL CONGRESSO DEL PSTU

 

di Valerio Torre

 

La Lit-Quarta Internazionale, la tendenza di cui il PdAC fa parte come sezione italiana, si avvia a un'intensa stagione di elaborazione teorica e politica con la celebrazione del suo IX Congresso mondiale, che si svolgerà tra la fine del prossimo mese di luglio e l'inizio di agosto.

Abbiamo avuto modo di accennarvi in qualche precedente articolo sia sul sito che sul nostro giornale, Progetto Comunista; ma torneremo più diffusamente su quest'argomento che è di estrema importanza, trattandosi della riorganizzazione su scala mondiale dei rivoluzionari che si richiamano ai principi del leninismo e del trotskismo: in ultima analisi, del marxismo.
Frattanto, però, questa impegnativa fase politica è già iniziata con il 6° Congresso del Pstu brasiliano, che della Lit costituisce la più grande sezione e che rappresenta la più importante organizzazione politica di opposizione al governo di fronte popolare di Lula; e si svilupperà successivamente attraverso il Congresso di Conlutas e l'Incontro Latinoamericano e Caraibico dei Lavoratori, eventi dei quali pure abbiamo fornito alcune notizie e di cui daremo a breve maggiori ragguagli.
Il PdAC guarda con estrema attenzione all'attività politica del suo partito fratello brasiliano per le ragioni che bene sono state evidenziate dalla compagna Cilene Gadelha nel breve resoconto che presentiamo qui di seguito e con il quale diamo uno sguardo d'insieme ai lavori congressuali del Pstu.

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Pstu: un congresso storico

 

di Cilene Gadelha (*)

 

 

Si è tenuto, durante le vacanze pasquali, il 6° Congresso Nazionale del Partito Socialista dei Lavoratori Unificato (Pstu), fondato nel 1994 e che quest'anno compie 14 anni di un'esistenza di lotte e di difesa del socialismo in tutto il mondo.
È stato un gran congresso, con molti dibattiti e discussioni che hanno rispecchiato l'intervento dell'esperienza accumulata dai militanti nelle lotte, negli scioperi, nelle campagne salariali, nei luoghi di lavoro e di studio e nell'organizzazione della nostra classe, specialmente nella ricca esperienza di costruzione di Conlutas[1] insieme con vari settori.
Non sono stati pochi i momenti di emozione nel Congresso, quando, ad esempio, abbiamo ricordato i nostri compagni che sono caduti in nome della costruzione del partito rivoluzionario e delle lotte dei lavoratori, come Ze Luis e Rosa Sundermann, il compagno Gildo di Brasilia ed il compagno Nelsinho, bancario di Rio de Janeiro. Anche quando sono stati letti i messaggi di varie organizzazioni sorelle dell'Internazionale[2] che salutavano il nostro congresso e sottolineavano l'importanza della costruzione del Pstu per le loro lotte e per la loro militanza e come ognuna delle nostre vittorie e sconfitte sono anche le loro.
Erano presenti delegati dal nord al sud del Paese, militanti di organizzazioni sorelle di Venezuela, Argentina e Bolivia, oltre ad una delegazione della Lega Internazionale dei Lavoratori - Quarta Internazionale (Lit-Ci). I delegati del Congresso erano operai metallurgici, lavoratori petroliferi e della costruzione civile, impiegati pubblici, professori, bancari, autisti, lavoratori della metropolitana, studenti delle università e delle scuole secondarie, eletti democraticamente negli organismi da parte dei militanti del partito.

 

La democrazia di partito

Il Pstu svolge i suoi congressi ogni due anni. In essi si discute e si vota la politica da applicare, i compiti del partito per questo periodo e si elegge la sua direzione. Prima del congresso abbiamo vissuto un ampio e ricco momento di elaborazione collettiva e di dibattiti in tutti gli organismi del partito che è durato otto mesi. Oltre ai documenti della Direzione Nazionale, sono stati pubblicati 15 bollettini interni di discussione con più di 40 testi scritti dai militanti e distribuiti per la discussione di tutto il partito. C'è stato un dibattito importante, con polemiche interessanti. Le posizioni con differenze rispetto a quelle espresse dalla direzione hanno avuto ogni possibilità di essere conosciute e dibattute liberamente da tutti i militanti. Dopo le discussioni, i delegati eletti dalla base votano e determinano gli indirizzi del partito per i successivi due anni. Dopo aver votato le posizioni, tutti applicano la stessa politica ed il partito esce unito per la lotta contro il padronato ed il governo, con una sola politica e non diviso in varie posizioni.
Questo funzionamento è completamente diverso da quello in auge nei partiti stalinisti, come il PcdoB[3], nel quale coloro che difendono posizioni contrarie a quelle della direzione vengono espulsi senza poter dibattere le loro opinioni. È anche molto differente da ciò che avviene nelle organizzazioni di stampo socialdemocratico com'è il caso del Pt[4] o del Psol[5]. In questi partiti ciascuno può fare quello che vuole, ed esiste una falsa "libertà". Falsa perché, in realtà, chi determina la politica del partito non è la base nei congressi, bensì le figure pubbliche che hanno accesso alla stampa (in genere, i parlamentari). Ad esempio, l'ultimo congresso del Psol ha votato una posizione a favore del diritto all'aborto, tuttavia la massima figura pubblica di questo partito, Heloisa Helena, fa campagna contro l'aborto, a differenza di ciò che la base ha votato. Vale a dire, non esiste un'autentica democrazia perché non è la base quella che determina la politica del partito.

 

Il dibattito nel congresso

I temi dibattuti sono stati molti. Nel punto internazionale, le conclusioni sull'Est europeo, l'evoluzione della crisi economica, la lotta contro l'imperialismo. Abbiamo anche riaffermato la nostra politica di opposizione al governo venezuelano di Hugo Chávez che, più che mai, mostra il suo autentico volto autoritario con la repressione degli operai di Sidor.
Il congresso ha riconfermato la nostra politica di lotta frontale al governo di fronte popolare di Lula, che continua a causare un'enorme confusione fra i lavoratori, nella misura in cui si tratta di un ex operaio che sta alla testa del governo. Questa situazione esige una politica di opposizione al governo e richiede che noi spieghiamo pazientemente ai lavoratori che questo non è il loro governo, bensì quello dei padroni.
È stata riaffermata la necessità che il partito appoggi in pieno la costruzione con influenza di massa di Conlutas, come alternativa di organizzazione per il movimento di massa, e l'importanza del suo primo congresso per la classe lavoratrice brasiliana. I militanti hanno anche discusso sull'azione dei rivoluzionari nei sindacati e sulla lotta alla burocratizzazione che esiste oggi all'interno di questi organismi. Burocratizzazione che impedisce l'organizzazione di base e corrompe molti dirigenti.
Sulla costruzione del partito, abbiamo votato risoluzioni cercando di avvicinarci sempre di più ad essere un partito di tipo bolscevico, chiaramente delineato, di militanti coscienti, e cercando di progredire in altri tre aspetti: essere un partito sempre più legato alla classe operaia, più internazionalista e più fondato sulla teoria marxista che condensa le lezioni e conclusioni di più di un secolo di lotte della classe operaia.
Un altro punto importante del congresso è stata la discussione sulla lotta all'oppressione della donna. Abbiamo discusso della necessità di combattere il machismo e dell'appoggio ad un nuovo movimento classista e socialista delle donne. È stata riaffermata la lotta contro tutte le forme di oppressione, impegnando il partito alla creazione di un nuovo movimento negro, che porti avanti il dibattito su razza e classe, e al rafforzamento della Segreteria Glbt del Pstu, per combattere l'omofobia ed il pregiudizio.
C'è stato anche un importante dibattito sulla morale rivoluzionaria. In un momento nel quale il neoliberalismo stimola la morale ultraindividualista del "tutto è consentito", il Pstu riafferma la morale rivoluzionaria, che non è altro che la morale della classe lavoratrice in lotta, in cui predomina la solidarietà e non la competizione, il collettivo e non l'individuo, dunque non tutto è consentito ed è consentito al contrario ciò che serve per distruggere la società di classe con il suo sfruttamento e la sua oppressione.
Auguri a tutti i militanti per questo congresso vittorioso, da cui siamo usciti felici, orgogliosi e coscienti delle enormi sfide che abbiamo di fronte e con più determinazione e morale di prima, per le battaglie che verranno.

 

(*) Direzione nazionale del Pstu

 

 



[1] Coordenação Nacional de Lutas, il Sindacato classista nato, soprattutto su impulso di militanti e dirigenti del Pstu che operavano all'interno della Cut (Central Unica dos Trabalhadores), a seguito della rottura dei settori più avanzati con questo sindacato burocratico. La Conlutas celebrerà nel prossimo mese di luglio il proprio primo congresso (per informazioni: http://www.conlutas.org.br).

[2] La Lit-Ci, di cui il PdAC è la sezione italiana.

[3] Partido Comunista do Brasil, alleato del Pt di Lula, partecipa al governo federale del Brasile.

[4] Partido dos Trabalhadores, è il partito di Lula.

[5] Partido Socialismo e Liberdade, nato a seguito dell'espulsione dal Pt di alcuni parlamentari, tra cui la nota deputata Heloisa Helena.

 

(Traduzione dall'originale in portoghese di Valerio Torre)


 

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