Partito di Alternativa Comunista

antifascismo in Sicilia

"Orgoglioso Antifascismo",

si risvegliano le lotte politiche in Sicilia

 

  Ingmar Potenza (*)

Valentina Marletta (**)

 

Il 16 settembre si è svolta a Catania la manifestazione nazionale "Orgoglioso Antifascismo", della cui preparazione si è già parlato nelle scorse settimane nella nostra newsletter.

La manifestazione, promossa dal centro glbt Open Mind, a cui si sono unite nell'organizzazione diverse realtà sociali e politiche, tanto locali quanto nazionali, ha ottenuto risultati oltre le aspettative, grazie ad un percorso fitto e coeso di costruzione delle iniziative.

 

 

Da anni, ad esclusione dello sciopero generale - che ricordiamo essere stato principalmente il catalizzatore di un malcontento sociale che andava ben oltre i contenuti proposti dai sindacati confederali - tenutosi lo scorso novembre, non si registrava a Catania una così grande e sentita partecipazione ad una iniziativa di chiara matrice politica. Solo attestandosi alle cifre riportate dalla questura, notoriamente fallaci, almeno tremila persone hanno deciso quel giorno di sfilare con noi in nome dell'antifascismo militante, in una città, se non in una regione, solitamente sorda rispetto a certe tematiche. E proprio la Sicilia intera, come anche la Calabria e via via le altre regioni del sud, ha dato un enorme contributo di partecipazione, una risposta forte e inedita all'appello dei promotori, ma soprattutto un segnale di ribellione all'arroganza crescente dell'odierno squadrismo. Questo è stato l'elemento forse più evidente: si veniva da un episodio gravissimo, il blocco dell'ultimo Gay pride catanese da parte di un manipolo di teste rasate, tra cori razzisti e omofobi, braccia tese, spranghe e bandiere; il 16 settembre invece nessun gruppo neofascista ha avuto il coraggio di presentarsi nel centro cittadino, davanti ad un così numeroso e convinto corteo. La provocazione più "ardita" verificatasi si può imputare ad alcuni membri di Azione Giovani che, rigorosamente in camicia nera, mestamente osservavano - da un balcone adeguatamente distante - quella massa che sfilava colorata e festante, consapevole dell'importanza del messaggio che comunicava.

Un aspetto caratterizzante e profondamente significativo dell'organizzazione dell'iniziativa è stata l'indipendenza del comitato promotore, formato come già detto da diversi gruppi tra cui Pc-Rol, dalle grandi organizzazioni sindacali e partitiche, che, benché sollecitate e ripetutamente invitate a prendere posizione e a partecipare al percorso in essere, si sono disinteressate alla tematica oltre ad essersi rifiutate di appoggiare la mobilitazione, se non marginalmente presentando un documento alternativo, moderato e cerchiobottista, a cui non è comunque corrisposta una presenza reale in corteo. Forse anche queste dinamiche hanno contribuito ad una maggiore presa di coscienza da parte di diversi gruppi interni al comitato rispetto ai metodi e ai principi perseguiti da chi, millantando politiche rivolte alla difesa dei proletari o all'antifascismo come bandiera, ha ormai da tempo rivolto lo sguardo solo ai palazzi e abbandonato la piazza e le sue ragioni.

L'ottimo risultato di una manifestazione indipendente, al di là delle possibili interpretazioni movimentiste, è piuttosto da ricercare, come detto, nella profonda condivisione della piattaforma politica, duramente critica verso tanti aspetti della società borghese e avanzata nel rilevarne le concatenazioni - dalle discriminazioni sessuali a quelle razziali, dalla precarietà alle politiche guerrafondaie, dalle recrudescenze fasciste alle ingerenze mafiose - e nella coesione raggiunta, quasi con inaspettata naturalezza, tra strutture sì di lotta, ma eterogenee nelle pratiche. Questa è a nostro avviso l'idea che il comitato promotore è riuscito a trasmettere, così da tornare a coinvolgere migliaia di donne e uomini nella lotta antifascista, al di fuori delle scadenze istituzionali ormai da troppo tempo svilite dagli interessi propagandistici dei grandi partiti di centrosinistra.

Pc-Rol ha sin dall'inizio sostenuto coerentemente il percorso di "Orgoglioso Antifascismo", cercando di portare il proprio contributo alla sua elaborazione, tanto negli elementi teorici che in quelli pratici, ritenendo di dover valorizzare quello che si può definire un blocco tra forze militanti interne alla stessa classe, composto da salariati, sfruttati e discriminati. Il risultato ottenuto, già soddisfacente se si limita la visione alla sola manifestazione del 16 settembre, acquista un valore ancora maggiore di fronte alla comprensione delle organizzazioni coinvolte delle potenzialità di una lotta aperta, senza ipocrisie e freni opportunisti verso la società borghese e i suoi scagnozzi, legalmente costituiti in forze dell'ordine oppure organizzati in "squadre". Il nostro impegno è stato e continuerà ad essere in questo senso, per mettere in evidenza le contraddizioni del capitalismo, che oggi viene affrontato nel suo aspetto più becero e reazionario, ma che resta in fondo solo uno specchietto per le allodole, e domani, nel fluire di un confronto tra gli elementi che a questo si oppongono, deve radicalizzarsi fino all'approdo ad una opposizione convintamente anticapitalista.

Le discriminazioni e le nefandezze della società individuate tanto in questa occasione, quanto da ogni persona di buon senso, non sono altro che conseguenze inevitabili di un regime che si basa sullo sfruttamento e sulla divisione in classi. Non può esserci uguaglianza in questo regime, né pace, né stabilità, perché questo sistema vive di utili discrepanze; solo l'abbattimento delle classi, e quindi delle disuguaglianze, potrà permettere la vita libera e giusta per ognuno, qualunque sia la sua etnia, il suo genere e la sua sessualità.

 

(*) Coordinatore Pc-Rol Catania, Consiglio Nazionale Pc-Rol

(**) Centro Iqbal Masih

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