La battaglia del PdAC in difesa della
previdenza pubblica, del Tfr e contro la precarietà continua
di Antonino
Marceca
Il 30 gennaio 2007 sono stati firmati dai
Ministri del Lavoro e della Previdenza Sociale, dell'Economia e delle Finanze i
decreti che attuano le disposizioni previste dalla Finanziaria 2007 in materia
di conferimento del Tfr e di Previdenza complementare.
In allegato ai decreti
sono stati pubblicati i moduli, Tfr 1 (per i lavoratori in attività al 31
dicembre 2006) e Tfr 2 (per i lavoratori assunti dopo il 31 dicembre 2006),
questi moduli devono essere messi a disposizione di ciascun lavoratore
dall'azienda. L'azienda deve conservare il modulo in cui è stata espressa la
volontà del lavoratore, rilasciandogli copia controfirmata per ricevuta. Il
lavoratore che non effettua la propria scelta compilando il modulo (Tfr 1 entro
giugno ‘07, oppure il Tfr 2 entro sei mesi per i nuovi assunti) vedrà, scaduti i
termini, il proprio Tfr maturato trasferito dall'azienda al Fondo pensione
(previsti dagli accordi di categoria o territoriali) per effetto del meccanismo
del silenzio-assenso.
E' necessario sottolineare come tale
trasferimento è irreversibile. Il governo con i decreti di fine gennaio ha
inoltre istituito il Fondinps, un fondo pensione separato sul piano
patrimoniale, amministrativo e contabile dell'Inps, per quelle categorie dove
ancora è assente un Fondo pensione.
Con i decreti del 30 gennaio il quadro
normativo mirante allo scippo del Tfr dei lavoratori del settore privato è ormai
completo. Un meccanismo che, come ha dichiarato il Ministro Luigi Nicolais,
interesserà entro febbraio, attraverso l'emanazione di un apposito decreto,
anche il Tfs (Trattamento di fine servizio) dei lavoratori pubblici. Nessun
referendum tra i lavoratori, come chiede la maggioranza della Rete 28 aprile in
Cgil, può ormai bloccare il meccanismo in atto, l'unica risposta all'altezza
dell'attacco è lo sciopero generale e il diniego organizzato.
Proprio all'indomani della firma dei decreti
è arrivata la notizia del crack del Fondo pensione Cariplo, un fatto a
dimostrazione della natura speculativa dei fondi pensione che si aggiunge ad
altri fallimenti verificatisi sia in Europa che negli Usa. La notizia è stata
riportata dal Sole 24 Ore dove si poteva leggere "di un ammanco di
bilancio di 40 milioni di euro nella cassa Ibi, il fondo pensione degli ex
dipendenti dell'Istituto bancario italiano, incorporato in Cariplo nel'91, ora
nel gruppo Intesa-Sanpaolo".
Non c'è dubbio che tutta l'operazione
"scippo Tfr/Tfs" è stata avviata all'inizio degli anni Novanta attraverso lo
smantellamento della previdenza pubblica, un'operazione concertata da
associazioni padronali, burocrati sindacali di Cgil, Cisl e Uil e governi di
centrodestra e centrosinistra. Si è trattato di una colossale operazione
banditesca e truffaldina che ha trovato nella grande stampa borghese la propria
cassa di risonanza prima con la campagna tendente a dimostrare un inesistente
deficit dell'Inps, nascondendo l'utilizzo dell'Istituto a fini assistenziali e
di sostegno alle imprese (pensiamo soltanto alla fiscalizzazione degli oneri
sociali), poi attraverso lo "scandalo" dell'aumento dell'età media di vita.
In questi giorni è iniziata anche la
campagna informativa promossa dal governo sulle Tv, una campagna che per la
natura contorta, parziale e incompleta dell'informazione fornita si configura
nei fatti come pubblicità ingannevole, mirante al sostegno dei Fondi pensione,
contro gli interessi dei lavoratori. A questo si aggiunge l'attivismo
interessato dei burocrati sindacali di Cgil, Cisl e Uil che stanno svolgendo
assemblee nelle fabbriche, col supporto di manifesti e fogli illustrativi, a
sostegno di quei Fondi pensione nei cui consigli di amministrazione mirano a
collocarsi assieme ai rappresentanti del padronato, delle banche e del
governo.
Il Partito di Alternativa Comunista ritiene
la battaglia per la difesa delle pensioni pubbliche, del Tfr e contro la
precarietà assolutamente centrale nella lotta contro il governo padronale di
Prodi. Il PdAC, su questo tema, ha avviato una campagna di massa: sono stati
pubblicati articoli ed interventi nel sito web e nella newsletter, stanno
organizzando banchetti nelle piazze e nei mercati per diffondere il giornale e i
fogli informativi, migliaia di manifesti e volantini sono stati distribuiti
nelle fabbriche e nelle città. I militanti del PdAC hanno inoltre partecipato ad
iniziative pubbliche promosse da forze sindacali e della sinistra portando il
proprio contributo di analisi e di proposte, in queste sedi è stata avanzata la
proposta di costruzione unitaria dei "Comitati per la difesa della pensione
pubblica, del Tfr e contro la precarietà", il cui sbocco non può che essere lo
sciopero generale contro il governo e il padronato.
In questi mesi e settimane si stanno
costituendo nelle città, grandi e piccole, Comitati contro lo scippo del Tfr, ma
dobbiamo rilevare che l'estensione nel Paese è ancora largamente insufficiente.
Dove questi Comitati sono stati costituiti i
militanti del PdAC vi partecipano con spirito unitario, portando al loro interno
il proprio contributo di analisi e di proposta.
Dove ancora non sono stati
formalizzati, il PdAC avanza la proposta, a tutti i lavoratori, alle forze della
sinistra e sindacali non concertative, dalla Rete 28 aprile in Cgil al
sindacalismo di base, della costruzione unitaria dei "Comitati per la difesa
delle pensioni pubbliche, del Tfr e contro la precarietà".
Riteniamo infatti che il dissenso operaio
contro l'operazione in atto, spesso sottotraccia o espresso in forme spontanee
nei luoghi di lavoro e nelle assemblee sindacali, deve essere organizzato
appunto nei Comitati e nella sinistra sindacale, premessa necessaria allo
sciopero generale contro il governo e il padronato sulla base di una piattaforma
unificante di tutto il lavoro salariato e dei disoccupati.
SUL NOSTRO SITO WEB WWW.PARTITODIALTERNATIVACOMUNISTA.ORG
E' DISPONIBILE E SCARICABILE DA OGGI UN VOLANTINO AGGIORNATO SU
TFR E PENSIONI, CON ANCHE UNO SCHEMA ESPLICATIVO
SUL MECCANISMO DEL TFR