Partito di Alternativa Comunista

Razzismo nella rossa Sassuolo?

Sassuolo, 19 febbraio: immigrato picchiato selvaggiamente dai carabinieri. "È' il caso di parlare di un immigrato che si comportava male e che è stato invitato da un poliziotto ad un atteggiamento corretto" (Pisanu, 28 febbraio).
Non è che l'ultimo di innumerevoli atti che trova ispirazione e sostegno in un'imperante cultura di destra fondata sull'intolleranza e sul bisogno di "autorità". Cultura reazionaria che si ricollega strettamente alla sequenza di aggressioni fasciste di questi ultimi anni, il cui sviluppo è stato sicuramente favorito dalla destra berlusconiana. D'altronde l'emergente squadrismo non è altro che l'espressione del revisionismo e di una cultura razzista e fascista promossa da partiti di governo come la Lega e AN, che trova il culmine coi tentativi di accordo elettorale con Forza Nuova e Fiamma Tricolore.
Fascismo e xenofobia sono una faccia delle politiche padronali: che hanno come piatto principale il graduale smantellamento dei diritti dei lavoratori e degli immigrati, il mito della "Nazione" nelle guerre imperialiste (vedi la guerra in Iraq), il controllo e la repressione sociale.
Per questo non molto migliore è la situazione rappresentata dall'Unione che persegue la stessa difesa della rapacità delle classi dominanti contro lavoratori, immigrati ed esclusi. Il centrosinistra ha purtroppo rappresentato in Italia, a partire dagli anni novanta, lo strumento centrale della borghesia contro i lavoratori. Ha piegato le sue lotte ('92-'94) all'ottica del raggiungimento della pace sociale (concertazione). Ha rappresentato e continua a rappresentare gli interessi della grande impresa (il 90% dei padroni, secondo Moody's, voterà Prodi), sia sul piano della politica interna (privatizzazioni, detassazione dei profitti, flessibilità del lavoro) sia sul piano della proiezione imperialistica internazionale (con le aggressioni militari in Medio Oriente, nei Balcani e in Afghanistan).
La differenza nei metodi non deve però trarci in inganno. La ripresa dei movimenti di massa in Italia, risposta naturale al governo reazionario di Berlusconi, trova e troverà la sua principale barriera, ancora una volta, nel centrosinistra. Alla palese pericolosità delle formazioni di estrema destra, del razzismo evidente dei Calderoli e dei Borghezio, si contrappone la difesa degli stessi interessi, del clericale Rutelli e del guerrafondaio D'Alema, che finiscono quindi per appoggiare la medesima cultura intollerante e autoritaria a salvaguardia delle classi dominanti. È la stessa cultura "della legge e dell'ordine" di Cofferati a Bologna, la stessa che ha animato, anche nell'Unione, lo scontro contro il popolo No-Tav della Valsusa.
Oggi, più che mai, si rende dunque necessaria e imprescindibile la costruzione di un'alternativa ai due Poli, come unica vera risposta antifascista, antimilitarista, antirazzista. Un'alternativa per un governo dei lavoratori per i lavoratori, per una società liberata dallo sfruttamento, liberata dalla miseria e dalle guerre, liberata dal capitalismo e da ogni forma di repressione.
Contro ogni repressione. Contro ogni autoritarismo.
Per un governo dei lavoratori. Per un'alternativa anticapitalistica.
(volantino a cura del collettivo di Milano)

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