Partito di Alternativa Comunista

Un'aria internazionalista in Sicilia...

Un'aria internazionalista in Sicilia...

 

 

di Giacomo Di Leo (*)

 

 

Il 19 settembre si è tenuto presso la sede regionale del PdAC a Itala Marina (Messina) un incontro-dibattito pubblico con la compagna Rosangela Botelho da Costa, dirigente del Pstu (sezione brasiliana della Lit), sulle esperienze di lotta di classe in Brasile e in Sudamerica e sulla costruzione del partito a livello continentale (sudamericano) e internazionale; confrontate con il livello attuale delle lotte in Italia, anche in vista dello sciopero generale contro il governo Berlusconi e il padronato.

Giacomo Di Leo ha introdotto il dibattito, focalizzandosi sul ruolo dei partiti socialdemocratici e di sinistra nel mondo, e su ciò che ne consegue, ovvero la perdita delle conquiste operaie e la conseguente strada spianata alla destra: Prodi docet. Inevitabile il confronto Lula- Bertinotti, politici che, sia pure nelle differenze di contesto, hanno svolto una medesima funzione, cioè quella di sostegno e copertura a sinistra di politiche padronali e imperialistiche. Basti pensare alle finanziarie “lacrime e sangue” e al rifinanziamento delle missioni militari, votate dal Prc e dalle altre forze socialdemocratiche (Verdi, Pdci, Sd) durante il governo Prodi e alla politica di tagli alle spese sociali e di sostegno alle truppe brasiliane imperialiste di occupazione di Haiti (le cui nefandezze compaiono anche sul Manifesto di qualche settimana fa) portate avanti dal governo Lula.

Su questo si è soffermata ampiamente la relatrice Rosangela Botelho da Costa,dirigente del Pstu che, forte della sua esperienza sindacale (tra i fondatori della Centrale Unica dei Lavoratori, Cut; poi partecipe e protagonista del primo congresso dell’organizzazione di lotta Conlutas, nata dalla scissione in seno alla Cut e in cui miltano i lavoratori del Pstu), ha preso in rassegna il periodo che porta al potere il Pt di Lula. Governo sostenuto all’inizio da un’ampia base sindacale e proletaria.Alle speranze del cambiamento subentrano ben presto la disillusione e l’amarezza per il tradimento di Lula, che con la sua politica economica taglia le spese sociali, reprime le lotte dei lavoratori e si dimostra alfiere dell’imperialismo in politica estera (vedi occupazione militare di Haiti).

La nascita di Conlutas, indipendente dal governo, dallo Stato borghese e dai padroni, segna la rottura del movimento operaio brasiliano con la subalternità sindacale al governo Lula, incarnata dalla Cut. Convergenzia Socialista (frazione trotskista interna al Pt di Lula) divenne allora punto di riferimento delle avanguardie dei lavoratori, che si raggrupperanno poi nel Pstu.

Per più di due ore l’incisiva dialettica di Rosangela ha inchiodato l’attenzione del variegato pubblico presente, che andava da attivisti del Prc a simpatizzanti di sinistra, ad avanguardie di lavoratori edili e esponenti bordighisti. Sollecitata da diverse domande la compagna brasiliana si è soffermata su diverse realtà sudamericane, in particolare il Venezuela di Chavez, la Bolivia di Morales, il Nicaragua prima e dopo la rivoluzione sandinista e ha riferito dell’incontro latinoamericano e caraibico dei lavoratori (Elac), tenutosi quest'estate.

Di fronte alle aggressioni imperialiste la Lit-Ci (Lega Internazionale dei Lavoratori - Quarta Internazionale) è al fianco di questi Paesi aggrediti: fronte militare unico, senza fare blocco politico ad esempio con Chavez, le cui nazionalizzazioni non sono parte di un piano del governo per espropriare l’imperialismo e la borghesia, ma misure limitate per rafforzare la borghesia nazionale e contenere la pressione rivoluzionaria delle masse. Altro che “socialismo del XXI secolo”: un regime bonapartista, che reprime i lavoratori quando serve al padronato (vedi ad esempio la repressione dei lavoratori della sanità e di quelli del settore petrolifero).

Allo stesso modo la Lit-Ci è al fianco del popolo boliviano angariato dall’ultradestra locale in combutta con l’imperialismo americano, senza per questo fare blocco politico con il governo di Evo Morales, che porta avanti una politica conciliatoria con la borghesia della Mezza Luna. Il governo Morales si rifiuta di usare la forza contro l’ultradestra, con la giustificazione di “non voler versare sangue”, ma non ha esitato a reprimere duramente la lotta dei minatori di Huanuni in difesa della propria pensione e altre rivendicazioni, uccidendo alcuni operai. La politica democraticista di Evo (referendum revocatorio o sulle imposte chieste dall’ultradestra) rafforza l’ultradestra e svuota una possibile reazione rivoluzionaria delle masse. La Lit-Quarta Internazionale ribadisce invece: Con chi usa metodi fascisti non si puo’ discutere! E’ necessario sconfiggerli con la forza!

Un altro esempio di spirali di illusioni e delusioni, su cui ha soffermato l'attenzione la compagna, è stato la rivoluzione del 1979 in Nicaragua, che segnerà la definitiva scissione della nostra corrente col Segretariato Unificato (Maitan, ora Turigliatto in Italia) e la fondazione della Lega Internazionale dei Lavoratori-Quarta Internazionale. La Frazione bolscevica (oggi Lit) diede un contributo militare notevole alla rivoluzione del ’79 con la brigata Simon Bolivar, composta da oltre 1500 volontari provenienti da diversi Paesi dell’America Latina. Come per gli altri Stati sudamericani il fronte militare con i sandinisti non si tradusse in blocco politico, ma in una ostinata critica alla loro politica di alleanza con la borghesia. La brigata Simon Bolivar tentò di applicare la teoria della rivoluzione permanente, innescando un processo di mobilitazione indipendente della classe operaia (costruzione di sindacati operai e contadini, occupazione delle terre, formazioni di milizie operaie). Per queste posizioni rivoluzionarie espresse, il governo sandinista espulse dal Ppaese la brigata Bolivar, consegnandone i membri alla polizia di Panama che, prima di lasciarli partire, inflisse loro galera e torture. Il Segretariato Unificato di Mandel e Maitan (Turigliatto-Cannavò di Sinistra Critica oggi) appoggiò l’azione del governo sandinista, capitolando così al movimento nazionalista piccolo borghese rappresentato dal Fsln.

La dirigente del Pstu ha concluso il suo articolato intervento parlando dell’incontro latinoamericano e dei Caraibi dei lavoratori (Elac), che si è svolto in Brasile questo luglio. Un incontro organizzato da Conlutas, dalla Cob (Centrale operaia Boliviana, protagonista della rivoluzione boliviana del 1952), da Battaglia operaia (organizzazione rivoluzionaria haitiana alla direzione di un forte movimento di lotta antimperialista) e Tcc (Tendenza classista e combattiva,organizzazione sindacale dell’Uruguay), a cui si sono aggiunti Ccura (Corrente Classista Unitaria Rivoluzionaria e Autonoma) del Venezuela e Mecosi (Tavolo di coordinamento sindacale) del Paraguai. Una vera e propria dimostrazione di internazionalismo dei lavoratori. Come per Conlutas, hanno avuto un ruolo importante i dirigenti brasiliani del Pstu e della Lit dell’America Latina, che hanno stimolato l’organizzazione autonoma dei lavoratori, tesa a sviluppare l’indipendenza della classe operaia da tutti i governi borghesi, per rovesciare i governi legati all’imperialismo e alle borghesie nazionali. E? con questi fini, sostenuti da grande entusiasmo e determinazione, che la Lega Internazionale dei Lavoratori-Quarta Internazionale interviene politicamente nel mondo.

(*) coordinamento provinciale Pdac Messina

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