TRE GIORNI PER TROTSKISTI
di Elder Rambaldi
Senza teoria rivoluzionaria non c’è partito
rivoluzionario. E quindi come da tradizione del nostro partito e della nostra
storia, anche quest’anno, si è svolto, dal 5 al 7 settembre a Rimini, il
seminario di formazione.
Con noi al seminario anche Rosangela Botelho da Costa, dirigente del Pstu che ha portato i saluti della sezione brasiliana della Lit e ha posto in noi, nel nostro partito, molta fiducia e molte aspettative nel compito comune di ricostruzione della Quarta Internazionale.
Ed ecco quindi trovarci in Germania, ad un anno dalla vittoriosa rivoluzione bolscevica, punto di partenza per capire la degenerazione burocratica dell’Unione Sovietica a causa dell'isolamento prodotto dal fallimento della rivoluzione tedesca. Viene raccontata la grande storia dei rivoluzionari Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, la loro lotta per riprendere il marxismo rivoluzionario contro le posizioni riformiste di Bernstein e Kautsky; il loro ruolo nella rivoluzione tedesca e nella costruzione del partito comunista tedesco. Pensare che oggi Bertinotti & friends, eredi degli assassini socialdemocratici e governisti che con le armi seppellirono la rivoluzione e gli operai insorti, hanno la faccia tosta di riunirsi ogni anno a Berlino per commemorare Karl e Rosa!
In questa prima relazione si è messo in evidenza anche il ruolo dei cosiddetti “centristi”, coloro cioè che oscillano tra il marxismo rivoluzionario e il riformismo (ci sono vari esempi nel panorama politico italiano); in Germania hanno capitolato nel momento decisivo, andando a trattare con il governo e tradendo la rivoluzione.
Le relazioni successive hanno percorso molti anni di storia, ma sono riuscite a tracciare in ogni istante la separazione tra comunismo rivoluzionario e riformismo (e stalinismo controrivoluzionario).
Le cause dell’affermazione dello stalinismo in Russia, quindi, non vanno ricercate in conflitti tra opinioni diverse, nello scontro personale tra Trotsky e Stalin, ma nel periodo di riflusso che ci fu dopo la rivoluzione d’Ottobre; Stalin ha incarnato la figura di questa svolta burocratica. La rivoluzione era stata sconfitta in Europa e contemporaneamente, grazie a questo, in maniera dialettica, l’avanguardia del proletariato russo veniva sconfitta dalla burocrazia. Ecco le radici per la restaurazione del capitalismo in Russia mentre quella rivoluzione politica in Unione Sovietica proposta da Trotsky per restaurare il potere genuino dei soviet, purtroppo, non riuscì a compiersi.
Un grande sforzo lo hanno fatto i relatori della lezione sulla storia della Quarta Internazionale e su quella della Lega Internazionale dei Lavoratori diretta da Nahuel Moreno; in Italia infatti non esiste una bibliografia riguardante questi temi.
L’ultima relazione ha percorso la storia del movimento operaio italiano fino ai giorni d’oggi e ha ricondotto tutte le relazioni precedenti in un unico insegnamento: è necessario costruire un partito comunista rivoluzionario e internazionalista, difendere il principio dell’indipendenza di classe.