Partito di Alternativa Comunista

PRIMA PRECARI, POI LICENZIATI E ORA DISOCCUPATI

PRIMA PRECARI, POI LICENZIATI E ORA DISOCCUPATI

Appello

 

Siamo un comitato di ex lavoratori di una società del gruppo COS, licenziati nel febbraio 2006 al termine di una vicenda grottesca

Per diversi anni abbiamo prestato la nostra attività lavorativa presso Aci Informatica e nei locali del Pra di Roma, per conto di altre società : ci occupavamo dell’assistenza alle delegazioni Aci e ai Pra di tutta Italia. Nel 2004 Aci Informatica ha deciso di ‘esternalizzare’ definitivamente quel servizio e ha indetto una gara pubblica di appalto includendo come requisito l’obbligo da parte della società vincitrice di assumere a tempo indeterminato le 42 unità che già facevano parte del servizio di assistenza; clausola questa che ci avrebbe dovuto garantire la possibilità di mantenere un posto di lavoro “sicuro” all’interno di una importante azienda del settore in cui operavamo. Ad aggiudicarsi la gara di appalto fu il gruppo COS facente capo all’imprenditore A. Tripi che, rispettando così la suddetta clausola di salvaguardia del personale, ci ha assunto in data 23\12\2004 con contratto a tempo indeterminato. Per l’assunzione venne utilizzata una società del gruppo, tale XCOS, che si sarebbe poi  rivelata essere un contenitore vuoto più che una società vera e propria, visto ad esempio anche il fatto che al momento dell’assunzione non aveva al suo interno nessun dipendente. Nonostante molti dubbi, dovuti proprio al fatto che saremmo stati assunti attraverso una Srl sconosciuta e non direttamente dalla società ‘mandante’, firmammo tutti il contratto propostoci. Ma con il senno di poi possiamo dire che quei dubbi erano più che fondati perchè, guarda caso, dopo appena 11 mesi la COS risolse l’appalto con Aci, mise in liquidazione la società XCOS e avviò contemporaneamente le procedure di licenziamento collettivo dei dipendenti: alla faccia della clausola di salvaguardia del personale! La motivazione ufficiale data dall’azienda fu che la commessa non consentiva alla stessa azienda margini di guadagno accettabili. La nostra indignazione nasce innanzitutto da questo fatto: il gruppo COS vanta più di 10.000 dipendenti, continua a vincere gare pubbliche d’appalto fatturando utili per centinaia di milioni di euro l’anno, e presto entrerà anche in borsa: ecco, quello che noi ci chiediamo è come sia possibile per un gruppo di queste dimensioni  assumere e licenziare in meno di un anno, seppur attraverso una società mandataria, 40 persone senza colpo ferire. Troviamo scandaloso che nel nostro paese possa accadere una cosa del genere. Tutto questo per noi ha significato vedersi togliere da un giorno all’altro quel lavoro che per molti dopo anni di precariato era diventato “stabile”  (per altri di noi già lo era) e trovarsi costretti a ripartire da zero, nemmeno da precari, ma da disoccupati: e, forse non sarà un caso, quel lavoro adesso è di nuovo svolto da lavoratori atipici. In questi tempi in cui si parla molto di stabilizzazioni dei precari a noi è stato riservato il trattamento inverso: la precarizzazione degli stabilizzati…

Noi ovviamente abbiamo impugnato il licenziamento e presentato ricorso legale: naturalmente, conoscendo i tempi che occorrono per avere l’esito finale di una vertenza abbiamo subito cominciato la ricerca di una nuova occupazione.
Ma la nostra recente esperienza con i centri per l’impiego serve a dimostrare come ormai esista una invisibile linea di demarcazione che separa il privilegio dal diritto.
Provate voi ad andare in un centro per l’impiego o in un COL di Roma: vi renderete conto di come il lavoro lì non si trovi; tanti consigli inutili, questo sì, ma nulla che possa portare ad un’assunzione vera e propria.
Per noi a questo punto non si tratta più solo di trovare un nuovo posto “fisso”, “garantito”, ma anche e soprattutto di trovare un nuovo posto nella società: perché ormai ci siamo resi conto che quel licenziamento ha per noi generato di fatto un’estromissione definitiva dalla società stessa.

 

La nostra lotta continua, con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, per la reintegrazione in Aci Informatica.

Facciamo appello a tutti i lavoratori e lavoratrici, ai comitati di lotta, al sindacalismo di classe, perché sostengano la nostra vertenza e perché siano presenti al

 

SIT-IN CHE SI TERRA’ IL 31 GENNAIO DALLE 8,30 IN VIA LEPANTO SEDE DEL TRIBUNALE

 

CONTRO LA LEGGE 30, CONTRO LA LEGGE SUL WELFARE

per IL DIRITTO AL LAVORO STABILE E AD UN SALARIO DECENTE

 

Comitato EX lavoratori XCOS

 

 

 

 

PRIME ADESIONI

 

PdAC (Partito di Alternativa Comunista, Italia)

CUB Trasporti Nazionale

Assemblea coordinata e continuativa contro la precarietà

Collettivo Precari Atesia

PRT-IR  (Partito Rivoluzionario dei Lavoratori – Sinistra Rivoluzionaria, Spagna)

 

 

Bocchese Riccardo direttivo regionale enti locali RdB Cub

Cacciatore Alberto Cgil Regione Lazio, rete 28 aprile

Cammarata Patrizia RdB Cub Vicenza

Costa Irina Direttivo Provinciale Fiom Cgil, camera del lavoro Cgil Padova

Doro Francesco direttivo regionale Fiom Cgil Veneto, rete 28 aprile

Fontana Stefano direttivo Fiom Cgil Padova

Gigli M. Pia direttivo comprensorio RM sud Cgil FP Rete 28 aprile

Marceca Antonino Coordinamento aziendale Aussl Venezia FP Cgil Rete 28 Aprile

Ortolani Tiziana, precaria Ata, direttivo regionale Flc Cgil Lazio, rete 28 aprile

Pattarello Sabrina direttivo provinciale Nidil Cgil Venezia

Pellegrini Enrico direttivo provinciale Filcams Cgil Venezia Rete 28 Aprile

Rossi Riccardo coordinatore Cgil rete 28 aprile Puglia         

Sedusi Susanna Rsa Comune di Padova Fp Cgil

Spadoni Andrea Cub Trasporti Alitalia

Stefanoni Fabiana Cub Scuola Emilia Romagna

Rizzi Michele coordinamento regionale acqua pubblica Puglia


Giovanni Pierri, impiegato statale, Salerno
Domenico De Feo, ferroviere, Salerno
Franco Da Boit, dipendente comunale, Padova
Luciano Benelli, operaio, Roma
Sabrina Volta, precaria, Parma
Massimiliano Dancelli, tecnico grafico, Cremona
Mirko Seniga, operaio, Cremona
Alessandro Mazzolini, operaio agricolo, Cremona
Federico Angius, precario, Cagliari
Daniele Feroldi, operaio tipografo, Cremona
Vanna Cigognini, precaria, Cremona
Vito Giunta, operaio Asl, Messina
Daiana Valente, operaia, Cremona
Claudia Parma, impiegata, Venezia
Alessio Lugarini, operaio Interporto, Civitavecchia
Davide Margiotta, operaio Dmm Spa, Pesaro
Enrica Franco, disoccupata, Pesaro
Augusta Curtosi, impiegata Provincia, Macerata
Eleonora Palma, insegnante, Macerata
Ilario Castignani, insegnante, Macerata
Roberto Galvanin, operaio, Direttivo Provinciale Vicenza Fiom Cgil

Per inviare altre adesioni,

scrivete a:

Francesco Calderoni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

Pia Gigli: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo

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