Partito di Alternativa Comunista

Stellantis: la fusione la pagheranno i lavoratori

Stellantis: la fusione la pagheranno i lavoratori

 

 

di Diego Bossi

 


 

A leggere dietro le righe della stampa lacchè di proprietà del padronato, la fusione tra Fca e Psa che ha dato vita alla nascente Stellantis non è affatto una buona notizia per la classe operaia: si scopre quanto in realtà sia a rischio il futuro lavorativo di migliaia di lavoratrici e lavoratori del quarto gruppo mondiale di costruttori di automobili e dell’intero indotto. Stiamo parlando di un colosso presente in 29 Paesi situati in quattro continenti. Chi legge la nostra stampa e gli iscritti al nostro canale Youtube sanno che di Stellantis ci siamo già abbondantemente occupati (1).

 

Una fotografia della situazione italiana

Premesso che è difficile reperire informazioni certe e che spesso ci si deve muovere in un contesto di comunicati e contro comunicati di smentita, di annunci trionfali di modelli che non saranno mai prodotti e di un uso massiccio e discriminatorio della cassa integrazione, proponiamo qui un sintetico report della situazione nei cinque stabilimenti italiani del gruppo Stellantis.
Mirafiori Grugliasco conta 2700 dipendenti, produce i modelli 500E e Maserati Levante, oltre alla produzione di mascherine. Al momento in cui scriviamo quest’articolo, sono in cassa integrazione (d’ora in poi cig) le linee di produzione della Levante, per un totale di circa 1300 lavoratori.
Pomigliano conta all’attivo 4500 dipendenti, impegnati nella produzione della Fiat Panda, da alcune indiscrezioni sindacali si paventa un ingente ricorso alla cig fino alla fine del 2021, con tutto ciò che ne conseguirebbe in termini di salario e di occupazione.
Cassino coi suoi 3400 lavoratori produce due modelli a marchio Alfa Romeo: Giulia e Stelvio; nel mese di maggio c’è stato uno stop annunciato per 6 giorni dei 21 lavorativi a calendario.
Melfi ha in forza 7000 lavoratori, produce i modelli 500X, Jeep Renegade e Compass, ha fermato totalmente la produzione dal 3 al 10 maggio e comunque la cig va a singhiozzo: non c’è continuità produttiva.
Atessa, lo stabilimento Sevel dei veicoli commerciali leggeri, coi suoi 6000 dipendenti produce i modelli Fiat Ducato, Citroen Jumper e Peugeot Boxer, è l’unico a non essere in regime di cig, tanto è vero che in val di Sangro arrivano spesso in trasferta i lavoratori da Melfi e Cassino. Ma a preoccupare nel medio/lungo termine è lo stabilimento di Gliwice, in Polonia, che con le ultime tecnologie arriverà a produrre 100 mila furgoni l’anno con un organico di 300 lavoratori; e il paragone con lo stabilimento Sevel, dove con un organico venti volte superiore raggiunge un volume produttivo di appena tre volte superiore, deve preoccupare da subito i lavoratori abruzzesi.
Per completezza del quadro è doveroso spiegare bene cos’è la cassa integrazione. Spesso viene vista come qualcosa di positivo per i lavoratori, alle volte la percezione esterna è quella del lavoratore pagato per stare a casa. Non è così! La cig è lo strumento dei padroni per scaricare i costi della loro crisi sugli operai, essa ha un costo elevatissimo per i lavoratori, poiché dimezza il loro salario ed impattante sulla loro pensione, sulla maturazione di ferie, tredicesime e quattordicesime.

 

Continua il massacro sull’indotto e le imprese esterne

Dopo lo stop ricevuto dall’indotto Fca (i cosiddetti terzisti) tramite una lettera che ha disposto la sospensione delle forniture in essere - peraltro inviata all’indomani dell’ottenimento di un prestito di 6,3 miliardi di euro garantito all’80% dallo Stato italiano - il «planning» commerciale di Stellantis si scaglia sui lavoratori di concessionarie e officine (2), mettendo a serio rischio i livelli occupazionali di tutta la rete europea dei rivenditori. I contratti in essere scadranno il prossimo 31 maggio, dopodiché Stellantis avrà due anni per decidere dove e come tagliare. Possiamo presumere con una certa sicurezza che la «razionalizzazione» imposta dalla fusione dei due gruppi di proprietà delle famiglie Agnelli e Peugeot, porterà alla chiusura di un numero importante di concessionarie e centri di assistenza; del resto, lo stesso Tavares, amministratore delegato, ha annunciato che il taglio dei costi avrebbe riguardato tutta la filiera.
Non va meglio per tutte le imprese esterne dei servizi, già oggetto di decine di licenziamenti in diversi stabilimenti italiani, dove a pagare il prezzo più alto sono state le lavoratrici e i lavoratori delle imprese di pulizia: un taglio ancora più grave e ingiustificato durante l’emergenza Covid 19, dove una sanificazione costante è necessaria a prevenire il contagio.

 

Abbattiamo i confini della lotta di classe!

La retorica del «si salvi chi può» è funzionale agli interessi del padrone che per indebolire la classe lavoratrice deve frammentarla in categorie e stabilimenti diversi, effettivi o esterni, nativi o immigrati, italiani e stranieri e via discorrendo per tutta quella serie di divisioni ideologiche che servono a celare l'elemento di classe, ossia il collante materiale del medesimo sfruttamento subito dagli operai.
A questo si aggiungono le direzioni sindacali. Se da una parte le segreterie di Fiom, Fim e Uilm svolgono ruolo concertativo (complice!) cercando l’esclusiva di un posto al tavolo con Stellantis e col governo, dall’altra le direzioni del sindacalismo conflittuale si lasciano sfuggire l’occasione storica di dare un’alternativa credibile ai lavoratori, trascinando i loro iscritti e sostenitori in concorrenze, alle volte spietate, tra diverse organizzazioni. Ma è bene dirlo a chiare lettere: queste sono logiche concorrenziali che nulla hanno a che vedere coi lavoratori perché appartengono a dirigenti inamovibili che a cuore hanno prima di tutto il mantenimento di quell’apparato che permette loro di galleggiare sulla lotta di classe senza mai prendervi parte.

 

Unirsi nella lotta unendo le lotte

Mentre centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori Stellantis nel mondo patiscono la povertà e lo sfruttamento, costretti tra il dimezzamento salariale, l’eliminazione di diritti e i licenziamenti di massa, il consiglio di amministrazione di Stellantis fa profitti miliardari. La fusione tra Psa e Fca in un contesto di crisi dei semiconduttori e di calo a doppia cifra delle immatricolazioni porterà a migliaia di licenziamenti.
I lavoratori delle imprese esterne e dell’indotto hanno tutto da guadagnare a unirsi alla lotta dei lavoratori Stellantis: la lotta degli operai industriali, per via della loro concentrazione nelle fabbriche e per il loro ruolo vitale nel sistema di produzione capitalistico, assume un’importanza strategica per la lotta di classe. Per questo è importante che tutte le lavoratrici e i lavoratori esterni e indiretti sfruttino – usando una metafora ciclistica – la scia degli operai industriali in lotta.
Per converso, imprese esterne e terzisti possono moltiplicare la potenza di lotta degli operai industriali. Il padrone, per produrre la merce, ha bisogno di forniture di elementi, di servizi esternalizzati indispensabili per il funzionamento di una fabbrica, di magazzini di stoccaggio e di una rete di trasporti. L’interdipendenza globale del modo di produzione capitalista ci insegna che l’unico modo per portare al successo le battaglie sindacali è quello di unirle tra loro.
Ma vincere una battaglia non basterà a vincere la guerra: per questo, se vogliamo mettere al sicuro le conquiste che faremo sul campo, dovremo fondere la lotta sindacale alla lotta politica per rovesciare il capitalismo, sistema in balia di una produzione anarchica e irrazionale e governato da un’esigua minoranza di miliardari che stanno sfruttando l’umanità, avvelenando l’ambiente e devastando i territori.

 

NOTE

 

(1) Guarda la video intervista https://youtu.be/BZkP4g7hN-w o acquista il numero di marzo di Progetto comunista https://www.partitodialternativacomunista.org/articoli/materiale/acquista-progetto-comunista-in-pdf

 

(2) https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/05/20/stellantis-licenzia-tutti-i-concessionari-in-vista-di-una-riorganizzazione-della-rete-preoccupazione-per-i-piccoli-rivenditori/6203946/

 

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