SCISSIONE DA RIFONDAZIONE COMUNISTA
LA SINISTRA INTERNA E' PRONTA A ROMPERE COL PRC GOVERNISTA DI BERTINOTTI E LANCIA L'APPELLO PER LA COSTRUZIONE DI UN NUOVO PARTITO COMUNISTA GIOVEDI' 13 APRILE CONFERENZA STAMPA A ROMA
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LA SINISTRA INTERNA E' PRONTA A ROMPERE COL PRC GOVERNISTA DI BERTINOTTI E LANCIA L'APPELLO PER LA COSTRUZIONE DI UN NUOVO PARTITO COMUNISTA GIOVEDI' 13 APRILE CONFERENZA STAMPA A ROMA
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A pochi giorni dal voto una cosa è certa: la borghesia italiana vincerà le elezioni e dalle urne uscirà un nuovo "governo amico" dei padroni. Molto probabilmente si tratterà di un governo dell'Unione, sicuramente (qualunque dei due schieramenti elettorali vinca) di un governo anti-operaio. |
di Francesco Fioravanti
Quella di sabato 18 marzo può sicuramente considerarsi una giornata storica per ciò che riguarda le vicende politiche italiane degli ultimi decenni: mai un presidente del consiglio era sembrato così distante dagli umori dei vertici confindustriali, mai si era vista divampare in questo modo una polemica che fotografa perfettamente lo stato dei rapporti fra la coalizione di centro-destra, che aspira a riconfermarsi alla guida del paese, e la grande borghesia italiana, bisognosa, al contrario, di un nuovo referente politico in grado di risollevare le sorti di un capitalismo italiano che sempre più difficoltà incontra nel fronteggiare la concorrenza di economie meglio attrezzate nella corsa alla conquista di nuovi mercati. Lo scontro fra Della Valle e Berlusconi prodottosi sabato a Vicenza non ha fatto altro che rendere ancora più esplicito ciò che ormai sembra chiaro ai più: la frattura fra i vertici economici del paese e la coalizione di centro-destra è divenuta insanabile, il programma delle classi dominanti non coincide più con quello delle forze politiche che sostengono l'imprenditore di Arcore.
RIFONDIAMO L'OPPOSIZIONE DI CLASSE
di Francesco Ricci
Ministri e maggiordomi
Mister Algernon, una dei più buffi personaggi di Oscar Wilde (1), dopo aver strimpellato al pianoforte chiama il maggiordomo che sta nella stanza accanto e gli chiede: "Hai sentito quello che suonavo, Lane?". E il cameriere: "Non mi è parso corretto ascoltare, Sir."
Questo scambio di battute di una pièce teatrale ci è tornato in mente sentendo Walter De Cesaris al Comitato Politico di Rifondazione assicurarci che il programma di governo dell'Unione (De Cesaris coordinava la rappresentanza del Prc ai "tavoli programmatici") è in definitiva apprezzabile. Anche De Cesaris (e Bertinotti) come il maggiordomo di Wilde finge, per educazione, di non ascoltare la musica che sta suonando nella stanza a fianco Romano Prodi al pianoforte. Per mesi ci hanno assicurato che il confronto a questi fantasmagorici "tavoli programmatici" stava procedendo bene. Ancora all'ultimo Cpn (novembre) Bertinotti faceva misteriose allusioni a "punti di qualità" strappati dall'astuzia dei mediatori del Prc, pregandoci di capire che su alcune questioni era meglio non esibire troppo i risultati, per non guastare una trattativa ancora in corso. Poi è successo che l'inchiostro di quel benedetto programma è stato infine rovesciato sulle 274 pagine di una bozza, e tutti abbiamo potuto leggere, e tutti abbiamo potuto ascoltare la musica che si suonava nel salotto dei padroni.
Sostieni il nostro appello con il MODULO online | 1) BERLUSCONI VERSO LA SCONFITTA: MA NEL GIOCO DELL'ALTERNANZA Per anni ci siamo battuti all'interno di ogni movimento con l'obiettivo di cacciare Berlusconi e il suo governo. Nelle mobilitazioni di questi ultimi tre straordinari anni (che hanno conosciuto lotte molto avanzate: da Melfi ai ferrotranvieri, dai giovani noglobal alle lotte contro gli inceneritori, contro i Cpt, contro la Tav) c'erano le forze per cacciare Berlusconi "da sinistra", cioè a favore di una prospettiva di alternativa dei lavoratori. Ciò che è mancato, ancora una volta, non sono state le lotte ma una direzione organizzata (cioè un partito dei lavoratori) capace di unificare i tanti episodi di mobilitazione e di svilupparli in direzione di una prospettiva di reale alternativa di classe. Per questo Berlusconi sarà probabilmente sconfitto alle elezioni del 9 aprile ma solo sul piano elettorale e all'interno del gioco dell'alternanza borghese: a un governo liberale con venature reazionarie si sostituirà un governo liberale comunque antioperaio. E' in fondo quanto è già avvenuto dopo la sconfitta del primo governo Berlusconi, a cui appunto ne è successo un secondo, con un intermezzo di alternanza liberale (il primo Prodi) in cui l'offensiva della borghesia contro i lavoratori si fece anche più acuta. |
Rimini, 11-12 febbraio
Prosegue la costruzione del partito rivoluzionario di Valerio Torre Dopo l'abbandono dei lavori della II Conferenza nazionale dell'Amr Progetto Comunista da parte dei delegati del secondo documento congressuale "Il progetto comunista: la rifondazione rivoluzionaria" -abbandono che derivava, come riferivamo in un comunicato del 9 gennaio scorso, dalla denuncia dell'illegittimità del congresso e la proclamazione del suo scioglimento- i sostenitori di quel documento hanno formalizzato pubblicamente la costituzione di una frazione organizzata. |
L'astensione di Progetto Comunista - Rifondare l'Opposizione dei Lavoratori dal Collegio Nazionale di Garanzia del Prc
Questa mattina si è riunita la Presidenza Nazionale del Collegio di Garanzia di Rifondazione (la "magistratura interna" al partito) per decidere e rispondere dell'espulsione di Ferrando dalle liste elettorali del PRC. La maggioranza bertinottiana ha proposto una mozione con la quale, pur criticando l'esclusione "via-telefono" di Ferrando, ha ratificato la scelta di Bertinotti.
Comunicato di Progetto Comunista - Rifondare l'Opposizione dei Lavoratori (Pc-Rol)
Apprendo del ricorso di Marco Ferrando al Collegio di Garanzia del PRC contro la decisione della segreteria nazionale di escluderlo dalle liste.
Come coordinatore della nuova area "Progetto ComunistaRifondare l'opposizione dei lavoratori", costituita dopo la rottura con Ferrando, mi sono già espresso contro questa candidatura, nata sotto l'impegno di Ferrando a votare la fiducia a Prodi in contrasto con il senso stesso della battaglia della sinistra del PRC.
Dal Corriere della Sera del 15/02/2006:
La segreteria: non si candidi. La minoranza è con lui
«Ci stanno umiliando ma non mi piego: con me 4 su 10»
LO SFOGO DEL TROTZKISTA ROMA